TROPICALIZZAZIONE

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Mamma mia che caldo!

Le nostre estati sono sempre più lunghe e miti, Il Mare trattiene calore e mitiga il clima sulle nostre coste provocando  eventi climatici violenti e improvvisi che spesso ci colgono impreparati. Questa condizione è nota come “Tropicalizzazione del Mediterraneo” e attualmente sta preoccupando gli scienziati di tutto il mondo.

Le cause sono attribuibili al cambiamento climatico che sta interessando il nostro pianeta e le conseguenze della tropicalizzazione, in particolare sul Mar Ligure, possono essere diverse, scopriamole insieme!

L’innalzamento delle temperature sta modificando diversi habitat e sta rendendo la vita difficile ai pesci e alle altre vite marine, spalancando le porte all’arrivo di specie aliene – le specie aliene sono quelle che abitano un luogo che non è quello della loro origine, Franco le chiamerebbe le specie foreste-

Queste specie possono arrivare sulle nostre coste passando la frontiera dal canale di Suez o prendendo un passaggio dalle grandi navi mercantili prenotando un posto in prima classe nelle acque di zavorra.

Evviva! tante specie nuove, tanta biodiversità! Purtroppo, non è così, sarebbe troppo facile, le specie aliene possono avere un impatto negativo sul delicato equilibrio degli ecosistemi locali. L’insediamento di nuove specie provoca effetti a catena che si ripercuotono ad ogni livello trofico, creando scompiglio anche tra i pescatori. D’altronde se non ci sono più i pesci di prima, che pesci si pesca?

Pensa che alcune specie di pesci sono costrette a cambiare quartiere per lasciare spazio ai nuovi arrivati. Questo è il caso della nostra amata Ziguela (Donzella, Coris julis) costretta migrare verso profondità maggiori per evitare di competere il proprio spazio con la Donzella pavonina ( la bella cretina) specie sempre mediterranea ma con l’amore per i posti caldi.     

ZIGUELA FEMMINA

ZIGUELA MASCHIO

DONZELLA PAVONINA MASCHIO

DONZELLA PAVONINA FEMMINA

Quelli della donzella non sono gli unici avvistamenti tropicali qui in baia dell’oro, abbiamo avvistato altri organismi che sono testimoni di questo cambiamento. Per esempio, il granchio corridore atlantico, nativo dell’Oceano Atlantico e del Pacifico compete per cibo e spazio con il nostro granchio corridore, quello che per intenderci quando vi vede corre.

Il barracuda! Specie, mediterranea ma a cui piacciono le acque calde, come quelle delle coste marocchine atlantiche che è abituato a frequentare, ormai ci accompagna durante le escursione in grandi banchi che viaggiano a supervelocità ! si vocifera che a Monterosso abbia addirittura addentato un materassino ma niente di preoccupante.

Un’altra mitologica specie, forse la più rappresentativa di questo cambiamento è la Bavosa africana. Pesciolino a cui non piace troppo nuotare; infatti, è privo di vescica natatoria e lo si trova sempre appoggiato al fondale perché proprio di nuotare non se ne parla. Vanitosa la bavosa, ha diversi outfit dai colori più chiari a quelli più scuri, ma per riconoscerla basta guardare il trucco, macchia a nido d’ape sulle guance e tentacoli sopraorbitali non lasciano dubbi, è lei. Inoltre, può raggiungere notevoli dimensioni per una bavosa, 12,5 cm!

Il Mare sta cambiando, non possiamo fermare questo cambiamento con una pagaiata in senso contrario come si fa in kayak. Per fare la nostra parte bisogna indossare una maschera e andare a vedere con i propri occhi, fotografare e raccontare a tutti quello che avete visto e quello che state vivendo. In questo modo proprio come un virus si diffonderà l’amore, la meraviglia e la salvaguardia del mare.

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